I Fagioli del piccolo borgo di Paganica, a pochi chilometri dal capoluogo abruzzese.
Posted on 8 febbraio 2020
LA STORIA
Il piccolo borgo di Paganica, a 699 metri sul livello del mare, dista solo 7 chilometri dal capoluogo abruzzese. In questo luogo continua a perpetrarsi un rito che affonda le radici nella terra della conca del fiume Vera, dove i contadini, con molte difficoltà, coltivano in maniera tradizionale i loro fagioli. La coltivazione è attestata dall’inizio del Novecento ed era associata a quella del mais, che fungeva da supporto alla pianta rampicante del fagiolo mentre, a sua volta, il granturco riceveva beneficio dall’altra pianta che intrecciandosi lo rendeva più stabile e più riparato dal vento.
Fino a qualche decennio fa quella dei fagioli doveva essere una produzione importante, in grado di assicurare la vendita sui mercati regionali e limitrofi come quello di Rieti e Terni. La classica coltura irrigua impalcata con canne o frasche si estende su tutta l’area del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Si semina in tarda primavera, mentre la raccolta a mano avviene a fine estate, inizio autunno. Con fiore bianco, rampicanti, possono raggiungere i due metri di altezza se vengono sostenuti da appositi pali di legno di salice, del fagiolo di Paganica esistono due ecotipi, entrambi vengono coltivati con un ciclo che va dai 160 ai 180 giorni. L’unica differenza è il colore del seme: il fagiolo a pane (o “ad olio”), ha un colore compreso tra il beige, l’avana, il nocciola, ed ha un occhio centrale; mentre il fagiolo bianco (anche definito “a pisello”), è di colore bianco avorio ed è leggermente più tondo del primo. Il fagiolo bianco ha una buccia meno consistente, la parte interna burrosa ed è più tenero rispetto a quello “ad olio”, che però conserva maggiore fragranza e sapore dopo la cottura, che non deve superare i 30 minuti, per rispettare l’indice di qualità.
Sono ottimi cucinati da soli, conditi con un filo di olio extra vergine, sale e pepe, oppure utilizzati per la preparazione della tipica zuppa locale, a cui viene aggiunto del guanciale, altro prodotto che nel territorio non può mancare, e pane casereccio.
I Produttori
Antonello Angelini
Paganica – L’Aquila, Via Luigi Biordi 3F
Tel. 349 3451746
antonelloangelini86@gmail.com
Emanuele Falerni
San Gregorio – L’Aquila, Via Paganica 6
tel. 327 7864032
azienda.falerni@gmail.com
Matteo Griguoli
Paganica – L’Aquila, Via Arco dei giusti, 2B
oppure Via della Perola
tel. 338 7398037
griguolimatteo@yahoo.it
Emanuele Falerni
San Gregorio – L’Aquila, Via Paganica, 6
tel. 327 7864032
azienda.falerni@gmail.com
Giuseppe Moro
Paganica – L’Aquila, Via delle Aie, 4
tel. 338 1693340
saraa1978@virgilio.it
Antonio Tennina
Paganica – L’Aquila, Via Onna 11
tel. 389 081252
Approfondimenti
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