La prima menzione del Montepulciano d’Abruzzo è di Michele Torcia, archivista del re Ferdinando IV nel 1792: durante il suo viaggio a Sulmona Torcia visitò i abruzzesi e assaggiò il vino locale, scrivendone nel suo “Saggio Itinerario Nazionale nel Paese dei Peligni”. Da quel momento il Montepulciano ha destato interesse sia negli studi ampelografici sia in quelli storici, essendo citato nella “monografia storica di Sulmona” di Panfilo Serafini del 1854 e nel grande studio vinicolo “Vade Mecum” di Edoardo Ottavi e Arturo Marescalchi del 1867.
Nell’800 questo tipo d’uva, tradizionalmente coltivata solo nell’ entroterra, è stata piantata anche nelle terre più vicine al mare diventando, nel secondo dopoguerra, il vitigno più diffuso dell’Abruzzo.
La zona DOC comprende tutte e quattro le Province della Regione (Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo), suddivise in cinque zone di produzione: Casauria, Terre dei Vestini, Alto Tirino, Terre dei Peligni e Teate. I vigneti vanno piantati a una quota non superiore a 500 mt e non oltre i 600 m
I vini della zona di Casauria sono prodotti esclusivamente dall’uva Montepulciano e invecchiati per almeno 18 mesi, di cui 9 mesi in barrique e 6 in bottiglia. I vini provenienti dalle Terre dei Vestini hanno almeno il 90% di quest’uva. L’invecchiamento obbligatorio è di almeno 18 mesi, 9 in bariche e 3 in bottiglia. I vini della zona dell’Altro Tirino hanno il 95% di Montepulciano come contenuto minimo e sono invecchiati per almeno 12 mesi. Nella zona delle Terre dei Peligni i vini sono prodotti con almeno il 95% e invecchiati per 24 mesi, dei quali 9 in barrique. Nella zona di Teate è ammesso un minimo del 90% di Montepulciano nel vino con un invecchiamento minimo di 21 mesi, di cui 9 in barrique.
Fonte; LaTuaItalia – https://it.latuaitalia.ru/food-n-wine/montepulciano-d-abruzzo-doc/
Portabandiera dei vini abruzzesi è tra i più grandi vitigni a bacca rossa d’Italia.
Il Montepulciano d’Abruzzo da solo rappresenta oltre l’80% del totale dei vini a denominazione prodotti in Abruzzo ed è tra i primi tre vini DOC prodotti in Italia. Riconoscerlo è facile: un invitante rosso rubino intenso, l’inconfondibile profumo di frutti rossi, fiori e spezie, il sapore asciutto, morbido, giustamente tannico, rendono il Montepulciano d’Abruzzo unico.
Numerosi documenti storici dimostrano che il vitigno Montepulciano è presente nella regione sin dalla metà del ‘700 e che ha trovato in questa terra il suo posto d’elezione. Coltivato in passato nella Valle Peligna, in provincia de L’Aquila e nelle colline interne della provincia di Pescara, a partire dagli anni ‘50 del secolo scorso la coltivazione del Montepulciano si è estesa a tutta la fascia collinare litoranea e oggi costituisce il principale vitigno rosso d’Abruzzo.
Fonte Foto; A.I.F.B.
Il Montepulciano d’Abruzzo DOC viene ottenuto unicamente da vigneti ubicati in terreni collinari o di altopiano, la cui altitudine non deve essere superiore ai 500 metri s.l.m. ed eccezionalmente ai 600 metri per quelli esposti a mezzogiorno.
Il Montepulciano d’Abruzzo è ottenuto quasi esclusivamente dalle uve del vitigno omonimo, con l’eventuale piccola aggiunta (max 15%) di altre uve provenienti da vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione nel territorio abruzzese.
Il Montepulciano è un vitigno vigoroso e mediamente tardivo (la maturazione si colloca quasi sempre tra la prima e la seconda decade di ottobre), adattabile a vari sistemi di coltivazione, resistente e generoso; dà origine a vini dalle caratteristiche organolettiche decisamente interessanti, di immediata piacevolezza se bevuto giovane (da sei-otto mesi sino a diciotto mesi dalla vendemmia, come avviene in molti dei vini di fascia economica), mentre dimostra di essere complesso e di stoffa superiore se maturato a lungo in botti di rovere.
Per la provincia di Pescara, dalla vendemmia 2006 del Montepulciano d’Abruzzo, sono state riconosciute due sottodenominazioni: “Terre dei Vestini” e “Casauria o Terre di Casauria”. Dalla vendemmia 2010, invece, per la provincia di Chieti è stata riconosciuta la sottozona “Teate” mentre per la provincia de L’Aquila sono state riconosciute le sottozone “Terre dei Peligni” e “Alto Tirino“.
Fonte; Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo
News:
Secondo il New York Times il Montepulciano d’Abruzzo è tra i 12 vini migliori al mondo
L’italia alla conquista della America con il vino tanto che secondo il New York Times il Montepulciano d’Abruzzo, uno tra i vini più pregiati in Italia, è stato inserito tra i 12 migliori al mondo.
La selezione di etichette, fatta dal critico enogastronomico americano Eric Asimov per New York Times, propone 12 vini provenienti da tutto il mondo a meno di 12 dollari (l’equivalente di circa 11 euro) e tra questi inserisce anche il vino simbolo della terra d’Abruzzo: il Conte Montepulciano d’Abruzzo 2017.
Riportato da Repubblica, giugno 2019 – Fonte; NeveAppennino.it
Ultime NEWS, Nov. 2019 – – – – – – – – – – – – – – – >>>
Il Montepulciano d’Abruzzo tra i prodotti protetti nell’accordo tra Unione Europea e Cina
L’Articolo completo QUI’
Fonte foto di copertina; Enolo
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