L’IMPORTANZA DELLA FARINA MACINATA A PIETRA
Posted on 27 ottobre 2017
Le farine integrali ricche di germe e crusca sono le uniche che corrispondono al tipo che per secoli ha alimentato l’umanità.
Il ritmo è molto importante nella vita dell’essere umano…..
…il ritmo del respiro il ritmo del battito del cuore quindi anche per ottenere una farina viva bisognerebbe seguire un ritmo nella macinatura naturale cioè non troppo violento.
Purtroppo le macinazioni moderne industriali sono molto veloci ed utilizzano cilindri che girano alla velocità di 300-350 giri il minuto contro gli 80-100 dei vecchi mulini con macina a pietra questo provoca un danno alla farina togliendo parte della sua forza nutritiva, ossidando preziosi elementi e depauperando le farine estromettendo il prezioso germe e le parti esterne del chicco.
Parti che poi andranno ad essere vendute come prodotti dietetici separati dal suo contesto originale perdendone quindi il valore nutrizionale.
Le migliori farine per la nostra salute erano e debbono ancora essere quelle integrali macinate a pietra, solo così si ottiene un prodotto le cui fibre puliscono l’intestino dalle tossine e dal colesterolo, svolgendo anche un’azione regolatrice sull’assorbimento dei glucidi e sul transito intestinale.
In ragione di queste qualità le fibre vegetali hanno un‘azione profilattica sul diabete, sulle malattie intestinale, cancro dell’intestino, malattie cardiache e tensione arteriosa.
Caratteristica essenziale però è che devono essere di fresca macinatura ideale sarebbe quindi macinare la farina al momento di utilizzarla.
E’ conoscenza popolare che la farina macinata a pietra sia molto più saporita ricca e digeribile. La differenza è ancora piu’ sensibile quando si macinano cereali di elevata qualità poichè proprio nel germe, che questo tipo di macinazione riesce a conservare, è contenuta la parte più nobile e saporita del seme.
Il vecchio mulino a pietra permette di ottenere l’apertura di buona parte dello strato aleuronico, impregnando la farina con l’olio di germe, cosa che invece non avviene con la moderna macinazione a cilindri.
Perché si è passati all’uso di farine bianche raffinate?
è sicuramente una questione storico-culturale-economica la causa scatenante l’esasperazione di questa tendenza di fare farina non utilizzando tutte le parti del chicco.
A partire dal dopoguerra si è passati dalla produzione e consumo di farine integrali o semi-integrali al consumo e produzione di farine raffinate per un simpatico giochino di coincidenze che si sono rafforzate a vicenda.
- Prima coincidenza: il progresso nelle tecniche di coltivazione del grano, che ha comportato aumento dell’uso di fertilizzanti e concimi chimici (oltre che maggiore meccanizzazione) e ha costretto a “regolare” la macinazione eliminando per sicurezza le parti esterne del chicco che potrebbero contenerne pesticidi.
- Seconda coincidenza: il progresso tecnologico che ha consentito il perfezionamento delle tecniche di macinazione del grano e della sua trasformazione in farina.
- Terza coincidenza: l’incremento demografico e dei consumi, che nel settore alimentare si sono tradotti nella necessità di mettere sul mercato quantità sempre più elevate di cibi a prezzi sempre minori: in sostanza l’industria alimentare ha dovuto adoperarsi per fornire “cibo per tutti, a basso costo” e quindi ragionare in termini di convenienza, più che di bontà organolettica e nutrizionale, nella scelta della materia prima.
- Quarta coincidenza: il cambiamento dello stile di vita e delle abitudini alimentari degli italiani: il consumismo, l’introduzione dei nuovi elettrodomestici (frigo, forni, ecc), la necessità psicologica di dimenticare i tempi di miseria e tutto ciò che ne era simbolo (ad es. la farina “scura”/integrale) e di godere finalmente di tutte le comodità offerte dal progresso tecnologico (materie prime e cibi industriali compresi) hanno cambiato il modo di fare cucina e stare a tavola a favore di uno stile “sempre più fast e meno slow”, in cui il cibo preparato dall’industria alimentare è re della credenza, quale soluzione che soddisfa tutte le esigenze.
- Quinta coincidenza, che ha fatto da “cerniera” e da motore/incentivo per tutte: la crescita della domanda ed il boom dell’industria alimentare, che ha trovato nella farina bianca/raffinata la materia prima che assicurava:
● un’ampia disponibilità di approvvigionamento,
● la risposta immediata al desiderio del consumatore finale di cambiare vita e alimentazione e nutrirsi dei frutti del progresso,
● un’ottimo argomento di marketing per trasformare tale desiderio in necessità e consolidare il successo delle vendite (lo stereotipo farina bianca = prodotto più pulito e più facile da digerire, seppur infondato, ha funzionato…),
● la convenienza economica e l’efficacia sia nella velocizzazione e aumento della produttività del processo, sia nel perfezionamento e standardizzazione del prodotto finito: farine sempre più specifiche e sempre più facili da utilizzare hanno consentito di semplificare ed accorciare i tempi di lavorazione e assicurare l’ottimizzazione e la costanza delle caratteristiche organolettiche del prodotto finito, senza dover avvalersi di addetti altamente specializzati.
Come faccio a sapere quale tipo di farina sto comperando?
La cosa migliore è chiedere i dettagli di composizione al Molino perchè può fornire la specifica di quante e quali parti del chicco sono presenti nello sfarinato.
Altrimenti si cerca la classificazione di legge scritta sul sacco ovvero i famosi numeri 00, 0, 1, 2, ed “integrale”.
Questi numeri indicano quanta (e solo quanta) porzione di strati esterni del chicco è diventatafarina (il cd. tenore in ceneri): più elevato è il numero, più scura e ricca di elementi nutritivi è la farina.
La macinazione a cilindri è il sistema di macinazione industriale più diffuso.
Consiste nel polverizzare il grano, privato delle parti non commestibili e del germe, facendolo passare per una serie di cilindri rigati o lisci che spogliano il chicco strato per strato, in modo graduale, fino ad arrivare alla parte centrale amidacea.
Ad ogni passaggio di macinazione si ottiene uno sfarinato composto essenzialmente dallo strato del chicco che è stato levato.
Quando si arriva a macinare il cuore del chicco si ottiene la farina 00, la più raffinata.
Per ottenere una farina di tipo 0 o 1 o 2 o integrale si miscelano vari passaggi di macinazione in modo da ottenere il tenore in ceneri stabilito dalla legge.
Fonte: Molino Ripamonti
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