L’OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA NELLA PIZZA

Posted on 29 novembre 2016

Iniziamo col dire che l’olio extravergine d’oliva è un alimento fondamentale all’interno di una sana dieta mediterranea, e che le sue caratteristiche, organolettiche e nutrizionali, sono il sigillo del suo valore nutraceutico. Ma facciamo  una prima breve analisi di questo prezioso alimento.

  • L’olio extravergine d’oliva viene prodotto da olive lavorate secondo processi unicamente meccanici.
  • Le condizioni in cui vengono lavorate le olive, per produrre un alimento “extravergine” devono essere mantenute costanti affinché “l’acidità libera, espressa in acido oleico, non risulti superiore allo 0,8%”.
  • Il gusto di un olio extravergine deve essere quanto più simile all’essenza del suo frutto, perché si tratta di una vera e propria “spremuta”. Un sapore leggermente amaro o piccante non inficia la qualità dell’olio, anzi, ne contraddistingue una sua caratteristica positiva e non il contrario.
  • L’olio extravergine d’oliva per essere considerato un olio di buona qualità deve lasciare in bocca – dopo il suo assaggio -una nota amara, quasi piccante.
  • L’oro verde, così potremmo definirlo, è composto per la maggior parte da lipidi, i quali sono ricchi di acidi grassi, in particolare di acido oleico monoinsaturo che lo rende un alimento adatto per la frittura e per la conservazione di prodotti sott’olio, oltre che un vero e proprio toccasana per la salute.
  • Non mancano vitamine e beta-carotene con funzioni antiossidanti per tutto l’organismo a vantaggio di tessuti e cellule, in particolare del loro stato di salute e invecchiamento.
  • Dal punto di vista nutrizionale, le caratteristiche dell’olio extravergine d’oliva sono le principali ragioni del consumo di questo alimento, costituito prevalentemente da grassi vegetali monoinsaturi, più salutari e facili da processare con effetti positivi sull’intero sistema cardiocircolatorio.

Veniamo ora al suo utilizzo nella PIZZA:

pizza-marinara-olio

  • Negli impasti e sulla pizza, con le dovute eccezioni, e comunque secondo la mia scuola di pensiero, quando si parla di olio si intende sempre olio extra vergine di oliva, anche se alcuni aggiungono altri oli, burro o tipi diversi di grassi con la convinzione errata che siano la stessa cosa.
  • In realtà utilizzando tipi di grassi diversi otterremo risultati diversi.
  • Con l’olio di semi si ottiene una pizza più secca mentre
  • L’olio di oliva fruttato leggero, pur non alterando sensibilmente il gusto, contribuisce notevolmente alla colorazione a all’aromatizzazione. Da queste caratteristiche ne consegue un prodotto finale più morbido, ma non per effetto dell’olio, bensì come conseguenza di un tempo di cottura inferiore dovuto ad una colorazione anticipata.

DOSI E SUGGERIMENTI SULL’UTILIZZO DELL’OLIO

  • NEGLI IMPASTI PER PIZZA la dose consigliata, va da un minimo di 30 ad un massimo di 50 gr. di olio extravergine  per ogni litro d’acqua – 1,5-2,5 % = 15/25 gr. x Kg. Di Farina
  • Solitamente viene aggiunto poco prima della chiusura, mentre se preparate la pizza a casa vostra e usate una farina debole, quella comune del supermercato, è consigliabile aggiungerlo, magari insieme all’acqua, per facilitare il legamento delle proteine, consentendo la formazione di un glutine più omogeneo, che tratterrà maggiormente i gas che andranno a formarsi durante il processo di lievitazione.
  • NELLA FARCITURA DELLA PIZZA un primo importante accorgimento è che nelle pizze prive di mozzarella, l’olio EVO va aggiunto sia prima che dopo la cottura, poiché senza l’ausilio del grasso di quest’ultimo la pizza risulterebbe più secca.
  • Nelle classiche margherite e in tutte le pizze con pomodoro e mozzarella ne va aggiunto un filo a crudo appena sfornate.
  • Le focacce vanno condite con salamoia prima di essere infornate e solo dopo cottura con olio extravergine di oliva.
  • Su calzoni e panzerotti, per esaltarne il profumo, ne va versato un filo nella parte superiore appena sfornati.

L’olio extra vergine di oliva, come abbiamo visto, è  un’altro ingredienti molto importante nella preparazione di una pizza di qualità e di focacce fatte a regola d’arte, ma deve essere usato sempre nella giusta modalità e quantità senza eccedere e senza scarseggiare, come insegna l’antico proverbio!

  • Il compito di aggiungere l’olio va affidato al saggio”.

L’OLIO SULLA PIZZA NAPOLETANA:

olio evo pizza-margheirta

  • Per dovere di cronaca e deontologico, voglio altresì precisare che nel disciplinare STG della pizza napoletana, l’olio extra vergine di oliva non è affatto menzionato per quanto riguarda l’impasto, mentre è opportuno aggiungerne un filo a crudo sulla pizza, prima che essa venga servita al cliente.
  • Nell impasto della pizza si ricorda anche che lo stesso disciplinare STG della pizza Napoletana è valido solo per le pizze cotte in un forno a legna. Quindi l’olio non andrebbe aggiunto nell’impasto, ma …… avendo frequentato gli ambienti in questione, vi posso assicurare che non è del tutto vero, e sono in molti (quasi tutti) ad aggiungere altri tipi di grassi, uno dei più comuni è certamente lo strutto!

L’argomento, si presta ovviamente ad una trattazione molto più ampia e approfondita specie nelle sue varie sfaccettature, sia tecniche che di prodotto, ma ritengo che per quanto riguardo lo specifico discorso pizza, possa essere al momento, abbastanza esaustivo!

Nicola SALVATORE

Cattura fOTO-FRAME Nicola Salvatore pIZZERIA DON FRANCHINO 2

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