L’ORO VERMIGLIO D’ABRUZZO; LO ZAFFERANO D.O.P. DELL’AQUILA
Posted on 17 gennaio 2019
Su questo blog ho scritto di farine, impasti, pizza e tipicità d’Abruzzo, ma mai fin’ora mi ero cimentato con lo ZAFFERANO, ed in particolare di quello dell’Aquila D.O.P. – Ecellenza tra le eccellenze gastronomiche abruzzesi !
E’ giunto però ora il momento, di affrontare la “Sacra Spezia”oro vermiglio, originata dai fragili calici viola crocus sativus e colmare questa grave lacuna, almeno in parte !
Come ho già detto parlerò soprattutto di quello dell’Aquila e vediamo perchè !?
Lo Zafferano D.O.P. dell’Aquila è “semplicemente” il migliore del mondo. Questo secondo i puristi delle spezie, è un prodotto unico e prezioso, (anche cibo tra i più costosi al mondo – riflessione/considerazione questa, che quasi nessuno mai fa, Noi abruzzesi in primis) !
Espressione autentica dell’interazione armonica tra natura straordinaria e lavoro certosino e testardo dell’uomo che nei millenni ha plasmato uno dei paesaggi agrari più belli e singolari d’Italia e del Mondo.
1 GRAMMO DI ZAFFERANO… OVVERO GLI STIMMI ROSSO VERMIGLIO DI 200 FIORI.
200 fiori violacei, raccolti nelle fredde e nebbiose albe autunnali, prima che si schiudano al tepore del sole, uno ad uno, delicatamente, per non disperderne il contenuto. Portati in casa in ceste di vimini. Aperti a mano, separando con paziente amorevolezza i preziosi stimmi rossi da quelli gialli. Raccolti in setacci e posti ad asciugare nei camini, con brace di quercia.
Sapienza di antiche movenze che danno un sapore storico a pietanze che coinvolgono i sensi: colorazione giallo intenso e aroma avvolgente sono il presagio del piacere assoluto a cui il palato assiste. Sensazioni impresse nella memoria, come testimonia la storia antichissima del Crocus Sativus L., o più comunemente, lo Zafferano dell’Aquila.
È questo il vero Oro D’Abruzzo, solo stimmi rosso vermiglio, raffinatissimi nella loro semplicità, che nella suprema qualità sottendono antichi valori storici, culturali e ambientali.
Partire dalla tradizione per guardare al futuro con l’obiettivo di valorizzare un territorio un po’ rude e un po’ segreto, lontano dalla frenesia quotidiana, dove il lento progredire ha lasciato integro non solo il paesaggio ma anche i valori e le tradizioni. Questa è l’ambizione dell’Associazione Culturale “Le Vie dello Zafferano”.
Una delle ultime organizzazioni nate (ma non per questo la meno importante), affinché, quello che da secoli accade allo sbocciare di un semplice fiore, sia ancora oggi un’esperienza di vita autentica.
Ma facciamo qualche passo indietro nella storia di questa pianta o meglio fiore, a partire dal 7 aprile del 1971 quando si presentarono a L’Aquila, davanti al notaio dott. Carlo Cricchi ben 46 piccoli produttori di zafferano di diversi borghi dell’Altopiano di Navelli, accomunati dall’idea di cooperazione messa in piedi da Silvio Salvatore Sarra: lì nacque la Cooperativa “Altopiano di Navelli”.
L’unione dei produttori in cooperativa si rese necessaria perché, in quegli anni, il prezzo dello zafferano era crollato e non vi era richiesta di mercato. A causa di ciò, sussisteva un certo sconforto tra i coltivatori, tale che alcuni di loro cominciarono a distruggere i bulbi, a darli in pasto alle bestie che allevavano, a non coltivare più lo zafferano.
Da allora, grazie alla costituzione della cooperativa, con la guida di Silvio Salvatore Sarra, le cose cominciarono a cambiare pur se tra mille difficoltà iniziali.
La vera svolta positiva per la piccola realtà avvenne quando la più grande e ispirata collaboratrice di Silvio, la sorella Giovannina, lo indirizzò a partecipare alla trasmissione Portobello che, condotta da Enzo Tortora, entrava in quegli anni nelle case di praticamente tutti gli italiani. La vetrina televisiva fu un vero trionfo e da allora il nostro oro rosso dell’Abruzzo aquilano cominciò ad essere conosciuto davvero in tutto il mondo, anche perché questo specifico zafferano è insuperabile come qualità, tanto che nel 1989 una commissione di esperti a livello mondiale gli conferì il primato nel mondo, cui seguì nel 1991 un ulteriore riconoscimento per la Cooperativa con “l’Atomo d’oro”.
La lunga lista di riconoscimenti ha trovato poi la sua vetta nel 2005, quando l’Unione Europea ha riconosciuto al nostro Zafferano dell’Aquila il marchio DOP, denominazione di origine protetta, al prodotto coltivato nei 13 Comuni dell’aquilano riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole.
Molto altro ci sarebbe e c’è ancora da scrivere sullo Zafferano DOP dell’Aquila, della sua storia, dalle origini ai giorni nostri, dei sui mille utilizzi, nell’arte, in cucina, nei drink, nelle competizioni ad esso dedicate, come il Campionato di Pizza alla Zafferano, nonché delle sue proprietà terapeutiche, afrodisiache, ecc…
… ma al momento voglio avviarmi alla conclusione di questo primo articolo riportandovi la notizia a proposito di Salvatore Sciarra; che Navelli intitolerà una strada a Civitaretenga proprio al fondatore della Cooperativa Altopiano di Navelli !
Infine prima di salutarci ho piacere di menzionarvi questo speciale riconoscimento che lo Zafferano dell’Aquila ha avuto tra i tanti, come questo tributato della Walt Disney, dove anche nella versione originale in lingua inglese si parla dell’Aquila-Safran !!
Un Tributo possiamo dire davvero Universale !!
A questo punto Vi saluto ma vi prometto che ritornerò presto e spesso su questa speciale eccellenza tutta abruzzese, di cui vado particolarmente fiero e perciò immensamente grato a tutti c0loro che si occupano della sua coltivazione, trasformazione, valorizzazione/promozione e commercializzazione senza distinzione alcuna.
GRAZIE, GRAZIE DI CUORE A TUTTI !!
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