My Name is Abruzzo… Passate a trovarmi
Posted on 1 febbraio 2017
PASSATE A TROVARMI.
Questo è il secondo tributo/invito al mio Abruzzo ripreso da:
“Badi come parli! Contenitore di pensieri, elucubrazioni, meditazioni… di Paola De Pillo “
Il passaggio può essere anche breve, se volete. Ma è davvero importante trovarmi perché ciò implica il “cercarmi” e quindi, riconoscere la mia identità.
Può valere anche “venite a visitarmi” ma per favore, non portate più né zucchero, né caffè, come si usa fare da noi quando c’è il lutto in una casa. Portatemi invece la vostra curiosità, lo stupore della meraviglia, tornate a guardarmi con l’incanto che ho sempre suscitato.
Ho bisogno di mostrare a tutto il mondo la mia essenza, fatta di sorrisi, braccia aperte, accoglienza semplice e sincera. Voglio portarvi sulle cime delle mie montagne che sanno essere amiche, più di ogni altra cosa. Farvi ascoltare il silenzio del volo di un falco o lo scalpiccio di un cervo. Guardare con voi il mare da oltre duemila metri di altezza. Voglio accompagnarvi a valle, tra le colline verdi di ulivi e di viti che producono oro giallo e vino corposo. Voglio farvi conoscere gli amici pastori, agricoltori, allevatori e farvi assaggiare il frutto del loro lavoro. Sapranno raccontarvi antiche tradizioni, trasportandovi nel tempo per un viaggio affascinante tra saperi e sapori che qui non vogliamo dimenticare. Voglio meravigliarvi con la mia arte, la mia cultura e le rievocazioni storiche tra le antiche mura dei miei numerosi borghi.
Desidero accompagnarvi anche dagli amici pescatori, farvi stringere le loro grosse mani consumate dalla salsedine e dal sole e farvi perdere nei loro occhi buoni. Vi mostreranno orgogliosi le imbarcazioni e la complessità dei nodi delle funi, come è stato insegnato fare da generazioni.
Vi porterò sopra un trabocco, cordone ombelicale tra mare e terra, attraverso il quale un tempo passava il nutrimento per l’uomo.
Quante cose mi rendono orgogliosa di ciò che sono, quanto lavoro c’è da fare per rendermi migliore e guarire.
È per questo che vi chiedo di passare a trovarmi, fermatevi a visitarmi e già solo così, mi aiuterete.
Cercatemi, mi chiamo Terra d’Abruzzo.
Badi come parli! Contenitore di pensieri, elucubrazioni, meditazioni… di Paola De Pillo
In questo link e nella foto l’autrice Creativa Romatica di questo testo, davanti alla quale (non potendola pagare) m’inchino umilmente e ringrazio per questo magnifico testo. Nicola Salvatore
My name is Abruzzo, come visit me ::
You can drop by just for a short time, if you want. Please come over, because if you are looking for me, it means that you know that I exist.
You can pay me a visit, but please bring your curiosity, your wonder and look at me in amazement.
Definitely I am going through a tough time and I need to feel sympathy around me. I wish I could think that everything is over and nothing that has happened may happen again, because I care about my well-being. But some events are unpredictable and cannot be controlled. And there is nothing I can do except enduring the consequences.
“Me and my children./ I buried far too many of them./ I took them in my lap and I rocked them gently./ I will do my best to cherish their spirit so that I will be better and stronger./ “Forte e gentile”, strong and kind, just like all my children are.”
Call in and stop by because I am willing to rise up again with your help, I need to show you that Beauty cannot be spoiled because it is part of history and it is rooted in the common heritage. I need to show my inner essence to the whole world: smiles, arms wide open, simple and sincere welcoming. I would like to take you to the mountain tops, let you listen to the silence of a hawk gliding in the air or a deer treading on a mountain slope. I would like to watch the sea with you from a 2,000-meter high overlook.
I would like to take you among the olive-tree hills, among the vineyards, I would like you to meet my friends: shepherds, farmers, breeders and let you taste their products. They will tell you about ancient traditions, they will make you travel back in time through knowledge and taste that we do not intend to let go. I would like to astonish you with my pieces of art, my cultural heritage and reenactments staged in the most beautiful hamlets.
I would like you to meet my friends fishermen, to shake their big, callous hands and stare into their meek eyes. They will proudly show you their boats and the complexity of the knots, that have been handed down for generations. I would like to take you on a trabocco, a sort of umbilical cord between the land and the sea, which used to carry the nourishment from the sea to the people on the coast. There are so many things that make me proud of what I am, there is so much to do to heal and improve myself.
This is the reason why I am asking you to come and pay me a visit. Just drop in on, stop over for a while. You will help me this way.
Look for me, my name is Abruzzo. Translated by Lorenza Destro
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