Circa il legame di Napoli con la pizza, (di cui  ho già avuto modo di scrivere nel portale della pizza Doc abruzzese, così anche come di alcuni aspetti riguardanti il legame con l’Abruzzo)  è’ una di quelle verità quasi dogmatiche, sul quale non è il caso di disquisire ulteriormente in questo scritto…  e per quanto ormai universalmente “defraudata” a livello di business e quant’altro, la sacra pietanza napoletana, non finirà comunque mai di stupirCi….!

Nelle varie visite che ho fatto nella città partenopea per motivi professionali ed edonistici,,, sono giunto alla conclusione che a Napoli la pizza non la si mangiasse… semplicemente a libretto, ecc… ma la si respirasse ancor prima nell’aria, specie davanti a quelle pizzerie storiche dove spessissimo bisogna fare la fila per potervi entrare…

…e mentre sei li infila ad aspettare… non si finisce mai di stupirsi dei profumi che da queste fuorisce… dei commenti dei vicini,  della creatività e dell’ecletticità dei pizzaioli napoletani verso questa, che per loro è una vera propria professione di fede!

Ma la notizia che voglio porre alla vostra attenzione, che mi ha ancora una volta meravigliato per come applichino questo loro credo, mi viene dato dalla lettura di questo articolo; http://www.tekneco.it/energia/la-pizza-dalla-terra/ a firma di Sergio Ferraris, notizia che per me e credo per l’universo dei cultori della pizza rappresenta una novità assolutamente da approfondire, con una visita in loco.

L’occasione propizia sarà durante la “Settimana del Pianeta Terra” (18-25 ottobre) durante la quale è previsto anche un tour nella pizzeria geotermica, (Idea nata da Enzo Albertini, presidente di Napoli Sotterranea),  nella pancia di Napoli anche per vedere un vero giardino sotterraneo, una stazione sismica, il Museo della Guerra ed il teatro greco-romano. La pizzeria geotermica si trova all’interno dell’area conventuale dei Teatini, quindi l’area di consumo del prodotto è in superficie.

La “Settimana del Pianeta Terra” nelle intenzioni dei promotori vuole rappresentare un modello di promozione delle geo-scienze con 237 appuntamenti in contemporanea, 180 località diverse, più di 600 ricercatori in campo e soprattutto l’intero mondo delle Geo-scienze dalle Università ai centri di ricerca ai siti archeologici mai visti. Un progetto, riconosciuto dal Miur e costruito dai geologi Rodolfo Coccioni dell’Università di Urbino e Silvio Seno dell’Università di Pavia.