Ode Al Diavolicchio; ovvero i peperoncini abruzzesi di Dannunziana memoria “i Rossardenti Diavoletti folli”
Posted on 17 maggio 2020
Nel tirare un po le fila dei vari capitoli del mio libro (in corso di editing), che prende spunto dal mio blog; www.nicolasalvatore.com , mi rendo sempre più conto degli argomenti e dei tanti prodotti titpici abruzzesi, mancanti.
Tra questi, uno che di quelli di cui non posso assolutamente esimermi dalla sua trattazione è il PEPERONCINO.
Oltre che per una certa completezza di trattazione e amore per la mia terra d’Abruzzo, anche in qualità di Campione Nazionale di Pizza Piccante.
Chiedendo venia, a me stesso ed ai miei lettori, provvedo per quanto possibile in maniera certamente non esausitiva, con questo articolo, anche con una bellissima poesia di d’Annunzio, ad esso dedicata.
Fresco, essiccato o sott’olio, una cosa è certa: nelle cucine abruzzesi il peperoncino piccante è un must che si ritrova in ogni stagione. Questo ingrediente dai toni accesi si utilizza tra i fornelli per arricchire primi piatti e zuppe, mentre i suoi colori fanno sfoggio su balconi e davanzali dove, da sempre, si usa coltivarlo in vaso.
La sua zona di produzione comprende tutto il territorio regionale, ed è noto anche come Diavoletto, Diavolicchio, Lu piccant o L’amaro, ma ancora più spesso è chiamato localmente Lazzaretto.
Il Peperoncino Abruzzese è una varietà storica proveniente dall’Italia, ma originaria della Guyana francese. Si tratta di un tipo di Cayenne, che predilige il clima temperato e, da lungo tempo, è impiegato nella cucina tradizionale del Belpaese.
In Abruzzo l’arte di coltivare il peperoncino è stata tramandata lungo le generazioni e, ad oggi, la varietà più comune è quella con frutti molto lunghi e carnosi dal sapore aromatico, leggermente amaro e di media piccantezza.
Nel periodo estivo il Peperoncino Abruzzese si consuma fresco, mentre in inverno si predilige tritato, o a pezzi, una volta fatto essiccare al sole. In questo caso si può scegliere tra quello triturato con la presenza dei semi, che risulta molto piccante, e quello senza semi che offre toni più delicati.
Con l’essiccazione il peperoncino acquista comunque un sapore più deciso, e lo stesso vale se conservato sott’olio.
Per tradizione, l’intenso aroma del Lazzaretto arricchisce numerose ricette durante, o alla fine, della loro preparazione. Il Peperoncino Abruzzese è inoltre impiegato in molte tipicità culinarie della fascia costiera abruzzese, persino nel celebre brodetto di pesce.
Cristoforo Colombo lo avrà anche portato in Europa di ritorno dalla seconda spedizione nelle Americhe, ma, scusate se è poco, il Vate lo ha reso ingrediente indispensabile proprio nel brodetto di pesce immortalato in un’ode!
Ode Al Diavolicchio
Ospite che a noi vieni, intelligente,
ed hai papilla tremula, sapiente,
questa che noi t’offriamo è la tepente
anco preziosa
salsedine del mare che si sposa all’aroma di terra generosa
e a quel che l’arca serba a noi prezioso pane croccante.
Nel glauco mare che già amaro in sante
Rampogne il Vate disse, nel sonante
Mare che specchia Febo italo amante
Divino ardente,
di tra i flutti prendemmo la silente figliolanza del cefalo lucente,
il turgido merlango paziente,
il gran testa,
l’orata a rombo, tutta d’or contesta,
il salifero scorfano, la mesta murena grassa dalla strana vesta
a maglie nere
degli scogli dell’Adria; dai fiorenti orti cogliemmo il timo,
i rossardenti diavoletti folli e le virenti erbette fini.
Il fuoco lento infine alle terrine porose demmo,
e il canto alle marine spiagge che vider navi anche col rostro,
nessun brodetto mai eguaglia il nostro!
Gabriele D’Annunzio
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