SCATOLE PIZZA: VECCHIE PROBLEMATICHE E INTERESSANTI NOVITÀ !!

Posted on 21 maggio 2017

Fin’ora non avevo ancora avuto modo di affrontare l’argomento SCATOLE PIZZE, ma eccomi quì a rimediare con un bel po di notizie in merito.

Di tanto in tanto nel mondo dei cartoni per pizze d’asporto si riaccendono le polemiche e ricominciano tutti i dibattiti su quale tipo di cartone è buono e quale no. Succede puntualmente da oltre vent’anni, ogni volta che c’è un controllo importante, che vengono sequestrati cartoni non a norma, ricomincia il balletto delle responsabilità e dei troppi pochi

controlli che ci sono sull’utilizzo dei cartoni per il trasporto di cibi caldi.

La legge Italiana è una delle più severe in materia e se tutti si adeguassero ad essa, senza scorciatoie, la questione sarebbe risolta da tempo. Per il trasporto di pizze bisogna usare cartoni prodotti con pura cellulosa vergine,e basta, ma il problema è che costano più degli altri, pochi centesimi, ma che calcolati sulle grosse quantità che se ne consumano, fanno sempre cifre abbastanza importanti.

cartoni pizza

Nel 2016 sul settimanale “Il Salvagente” apparve un articolo in cui lo stesso denunciava il fatto che, avendo fatto analizzare alcuni campioni di cartoni, prodotti da diverse industrie, gli stessi davano risultati non proprio rassicuranti per il consumatore. Le analisi tendevano ad individuare le cause che determinavano il pungente odore, che a volte si avverte aprendo una scatola di pizza e lo sgradevole retrogusto che accompagna la degustazione.
“Gli analisti hanno dunque testato i ritagli dei contenitori nella loro parte interna, quella che viene a contatto con l’alimento, non è stampata e deve essere per legge, almeno nello strato che viene a contatto con l’alimento, di pura cellulosa vergine. I campioni sono stati sottoposti ad una corrente di vapore, simulando le condizioni in cui si trova la scatola quando viene a contatto con la pizza appena sfornata, dopodiché hanno effettuato le prove di migrazione. E i risultati sono stati sorprendenti.

Sottoposti alla Gascromatografia, (una macchina in grado di leggere i diversi componenti rilasciati all’alimento), tutti i cartoni hanno mostrato chiaramente di essere in grado di contaminare il cibo con composti fenolici. A questi si aggiungono diversi benzeni e naftaleni, tutte sostanze il cui utilizzo nell’industria è regolamentato da rigide regole, e che non devono assolutamente venire a contatto con gli alimenti. Le sorprese non sono però finite.
Il cromatogramma evidenzia anche la presenza di dietilesilftalato, una sostanza che l’Unione Europea ha bandito da tutti gli oggetti di largo consumo, ultimi i cosmetici, per la sua possibile tossicità. Pure se le analisi non riportano in quale quantità questa molecola è passata all’alimento, e dunque non è possibile valutare l’importanza della sua presenza, il solo fatto di trovarla nella pizza è un chiaro segnale di allarme.

Ma da dove vengono questi contaminanti?
Alcuni tra quelli individuati derivano presumibilmente dalla carta riciclata, usata contrariamente a quanto prevede la legge Italiana. Si tratta di collanti e sbiancanti (questi ultimi utilizzati per dare al materiale riciclato le caratteristiche della carta vergine) perfettamente in grado di migrare sull’alimento alterandone odore e sapore. Per verificare se la sola presenza di queste sostanze possa essere potenzialmente dannosa per la salute umana , bisogna studiare attentamente le quantità rintracciate, e confrontarle con i limiti fissati dall’Unione Europea.
Ma nessuno, nonostante le ricerche siano di dominio pubblico, ha ritenuto opportuno verificare l’innocuità dei contenitori “A tutt’oggi non sono state fornite risposte in merito dal Ministero della Salute. Sarebbe auspicabile che venga difesa in maniera chiara “La Pizza” e rassicurare gli amanti di quella da asporto che le leggi a loro tutela ci sono, speriamo che anche i controlli siano sempre più puntuali e coercitivi.

Fonte: Ristorazioneitaliana.it 

Quì il servizio di Andrea Scazzola su “LA 7 diMartedì”


Ora invece vi parlo di tre novità per le scatole pizza: la prima è di Pizza Hut, la seconda novità è stata inventata da un italiano per Apple, l’ultima è anch’essa una novità un po meno futuristica ma tutta italiana !

Quì il Catorne di pizza Hut che si trasforma in proiettore

apple-o2-scatola-pizza

La Scatola Pizza circolare brevetta da Apple realizzato da un italiano.

Dalla foto sembra una navicella aliena ma non lo è. Si tratta solamente di una scatola per pizza circolare. A realizzarla Apple che ha registrato il brevetto su un’idea di un italiano: Francesco Longoni, a capo del team del Food Service.

Scatola per la pizza circolare: i vantaggi
La scatola per la pizza circolare è di un materiale ecosostenibile e resistente, con forellini sul coperchio per disperdere l’umidità e anelli concentrici in rilievo sul fondo per dare aria alla base della pizza. Accorgimenti pensati per consentire ai dipendenti di portare la pizza dalla caffetteria dell’Apple Park (Cafè Macs) in California alla scrivania nel miglior modo possibile. Tutte cose che le solite scatole quadrate di cartone non possono dare.

L’invenzione è già in uso da tanti anni. Il brevetto, infatti, è stato registrato nel 2010 e già dal 2012 la scatola viene utilizzata nell’Apple Park.

logo-apple-colorato

“Posizionare la pizza in posizione leggermente rialzata sulla superficie inferiore assicura che qualsiasi vapore emesso dal fondo possa scorrere verso l’esterno”, si legge all’interno del documento che accompagna il brevetto. “Consentire al vapore di scorrere dal fondo della pizza evita che l’umidità venga intrappolata tra la pizza e la superficie inferiore del contenitore, e successivamente riassorbita dalla pizza rendendola alla lunga eccessivamente morbida”.

apple-01-scatola-pizza-01

A scoprire la scatola Wired che ha potuto entrare in esclusiva nella nuova sede di Apple. Si tratta di un enorme edificio circolare che si avvicina al milione di metri quadrati di superficie in cui Cupertino ha investito quasi 5 miliardi di dollari. Soldi spesi per avere il meglio: dai vetri trattati per evitare i segni lasciati dalla pioggia al sistema di raffreddamento ad acqua che evita al minimo il ricorso all’aria condizionata che Steve Jobs odiava tanto.

ROMA 19.05.2017 – Fonte: Diregiovani.it 


Quì l’innovativo cartone brevettato KEEPizza; che si prefigge di mantenere il calore e la croccantezza della  pizza per circa 15′ –  attento sia alla salute e sia all’ambiente, in quanto i normali cartoni non possono essere buttati nella carta, poiché sporchi. Con KEEPizza la pizza entra in contatto solo con la griglia rimovibile e quindi il cartone, se pulito, si può buttare nel cestino della differenziata!

Nicola SALVATORE

Se vuoi saperne di più GRATUITAMENTE sull’argomento

o sui miei CORSI DA PIZZAIOLO compila il modulo di contatto

CLICCA sul modulo Ovoidale con + FreccE gIù

Se hai trovato l’articolo interessante ed hai piacere avere un contatto diretto con me:

metti “mi piace” sulla mia pagina Facebook,

Cattura Mia Immagine Pagina Facebook

CLICCA sulla FOTO con Freccia Sù

(Copyright © 2017 – www.nicolasalvatore.com  – Tutti i Diritti Riservati – Riproduzione Vietata).

 


No Replies to "SCATOLE PIZZA: VECCHIE PROBLEMATICHE E INTERESSANTI NOVITÀ !!"


    Got something to say?

    Some html is OK